mercoledì 25 febbraio 2015

Di libri regalati e di libri prestati

 
Ieri pomeriggio mi è arrivato un pacco per posta.
Lo stavo aspettando da dieci giorni.
Dentro c'era un regalo. Il più bello dei regali.
Dentro c'era un libro.
Me l'ha spedito una persona che neppure conosco.
Una persona che ha deciso di regalare tutti i libri che non riescono più a trovare posto nella sua libreria a chi glieli avesse chiesti, sul suo blog.
Io ci sono capitata per caso "A Casa di Cindy"- www.acasadicindy.blogspot.it . Ho scoperto un bel posto che mi piace frequentare e quando ho saputo che questo libro cercava casa ho pensato che poteva essere perfetto per lo scaffale della mia Billy, accanto a "Kitchen chinese" e a "Come l'acqua per il cioccolato". O forse lo metterò tra "Gli ingredienti segreti dell'amore" e "Donna Flor e i suoi due mariti".


Credo che regalare libri sia un meraviglioso atto di altruismo e generosità. Credo che sia un'azione che dia dignità al libro stesso, prima di tutto - i libri non si buttano mai, semmai si prestano o di regalano - e poi che regali gioia sia a chi lo dona sia soprattutto a chi lo riceve.
Grazie a Cinzia per questo dono e per il messaggio di infinita generosità che porta con sé.
Tutte le volte che poserò gli occhi su di lui il suo rosa allegro, la mezza mela e gli omini di pan di zenzero mi ricorderanno che ci sono persone davvero generose e che, se non le abbiamo ancora incontrate, non abbiamo nessun diritto di lamentarci ma potremmo invece essere noi una di queste.


Un altro giorno, la settimana scorsa, sempre per caso - ultimamente mi succede tutto per caso - mi sono imbattuta su #ioleggoperché.
Sono venuta a conoscenza, così, di una  iniziativa stupenda voluta dall'Associazione Italiana Editori che riguarda i libri e i lettori.
Il 23 aprile sarà la giornata nazionale dedicata ai libri e alla lettura che avrà l'obiettivo di stimolare e incuriosire chi non legge o legge poco. Si terranno iniziative in tutta Italia che culmineranno con letture e scambi di libri in Piazza Duomo a Milano, ripresi in diretta da Rai3.      
Trovate tutto, spiegato meglio, su www.ioleggoperche.it .
Ma la cosa meravigliosa è che ogni appassionato di libri può fare la sua parte diventando messaggero. Inutile dire che mi sono iscritta subito. Ogni messaggero avrà la possibilità di regalare dodici libri, donati dagli editori, ad altrettanti non lettori con la speranza di farli innamorare della lettura. Quindi anch'io tra breve avrò il privilegio di regalare libri. 
E quando deciderò di averne troppi - ma per me non sono mai troppi - farò certamente come Cinzia.  


E se fossimo noi a cominciare a cambiare le cose una volta tanto?
Se fossimo noi a dire grazie per primi, a sorridere alla gente per strada e a regalare libri? O a organizzare eventi nella nostra cittadina?
Dante ha messo gli ignavi - o pusillanimi - nell'antinferno, non li ha ritenuti neppure degni dell'Inferno. Non prender posizione, non assumersi le proprie responsabilità e non lasciare nel mondo nessun segno del proprio passaggio è più grave, per Dante, di tutti gli altri peccati. "non ragioniam di lor, ma guarda e passa" dice Virgilio dei vili.  


Stamattina ho voluto cominciare bene la giornata. Sono andata in biblioteca a godermi il silenzio carico di idee del primo mattino.
La bibliotecaria mi ha aiutato con tanta gentilezza a cercare quello che mi serviva per ispirarmi per scrivere il mio racconto per bambini, compito assegnatomi nel corso di scrittura creativa.
Sono uscita con una pigna di libri, felice.
I libri, che siano prestati o regalati, danno sempre e comunque tanta felicità.
Buona settimana di mille corse e  progetti e di qualche momento di riflessione, respirando a occhi chiusi.
Raffaella
La casa vicino al treno

 
 

sabato 21 febbraio 2015

"Le vite impossibili di Greta Wells" di Andrew Sean Greer

 
Questo è un libro diverso.
Non assomiglia a niente di quanto abbia mai letto in precedenza.
Per goderselo bisogna per un attimo sospendere la razionalità e lasciarsi guidare per mano dall'autore. Bisogna accettare lo straordinario, aprire le porte all'immaginazione e lasciarsi andare.
Fatto questo, il libro diventa perfettamente accettabile e coerente.

Incontriamo per la prima volta la protagonista, Greta Weels, trentenne, a passeggio col fratello gemello Felix per le strade di New York, vicino a Patchin Place, dove abita. In quegli ultimi mesi del 1985 accadranno una serie di eventi per lei dolorosissimi, tra cui la morte per malattia dell'amato fratello e l'abbandono del compagno Nathan, che la segneranno profondamente e la trascineranno in una depressione apparentemente senza fine. In preda alla disperazione deciderà di affidarsi al dott. Cerletti, che le proporrà una serie di venticinque "trattamenti" di elettroshock.
Dopo ogni trattamento Greta si troverà catapultata in una dimensione diversa; si sveglierà sempre a Patchin Place, nella sua casa, ma in epoche differenti.
Nel 1918 pur sposata con Nathan si innamorerà perdutamente di un altro, mentre nel 1941, sarà una sposa e madre devota.
In ogni dimensione Greta incontrerà diverse versioni delle persone che ama e che ha amato, ognuno alle prese con gli stessi problemi esistenziali con cui lei li ha conosciuti ma affrontati in modi differenti. Le arriveranno gli echi di due guerre mondiali, qualcuno vivrà a lungo, qualcun altro morirà prima, in quei mondi, ma solo lei, lei sola, sarà a conoscenza degli avvenimenti futuri, sia privati che storici, moderna Cassandra che nulla può fare se non assistere, per pochi giorni o per uno solo alla volta, impotente allo scorrere della vita. Eppure ognuno di noi può sempre fare la differenza. Infatti le cose cominceranno a cambiare da quando le tre Grete, tre diverse versioni della Greta dell'85, differenti anche fisicamente, cominciano a scambiarsi di posto.
E alla fine di questo viaggio nel tempo, che è poi un viaggio dentro sé stessa, Greta dovrà decidere quale epoca e quale vita abitare, in quale può sperare di acciuffare un piccolo brandello di felicità e fare in modo che anche le altre due versioni di sé siano felici.


"Nessuno ha una vita normale. Ricordati di come ti svegliavi in quelle mattine strane, con l'animo inquieto ed emozionato. Non diluire te stessa in giornate insignificanti. Greta: lascia la tua impronta nel mondo".


Con una prosa elegante e scorrevole, Greer ci racconta la sua New York, sempre diversa attraverso i secoli.
E' un libro molto cinematografico, fatto di descrizioni nitide, pennellate vive e continue note di colore che rendono immediatamente reale l'immagine davanti ai nostri occhi.
Magnifico l'incipit che ci accompagna dalla strada fin dentro la casa della protagonista.
Questo libro sarebbe perfetto per un gruppo di lettura. Data la sua complessità e particolarità mi piacerebbe molto conoscere il punto di vista di altri lettori.
Magico. Emozionante. Intenso.
Buon fine settimana di letture e sogni a occhi aperti sotto al piumone.
Raffaella
La casa vicino al treno

lunedì 16 febbraio 2015

Una vita di passioni

 
Settimana scorsa, un pomeriggio, è venuta a casa mia una mia amica che è anche la mia parrucchiera. E' venuta a tagliare i capelli a Bianca. Ha fatto il suo lavoro, è stata brava, io ero soddisfatta ma Bianca, che forse non si aspettava un cambiamento così radicale, si è guardata allo specchio e ci è rimasta male. Il suo visino si è imbronciato. Io che la conosco bene non mi sono preoccupata.
Ma la mia amica ci è rimasta un po' male. Dopo pranzo mi ha chiamata per sapere se mia figlia avesse cambiato idea.
Ecco, questa per me è passione.
Passione per quello che si fa, per il proprio lavoro.
Passione per me significa non accontentarsi mai, puntare sempre al massimo, fare tutto quello che è nelle nostre capacità per ottenere il risultato migliore. E avere a cuore l'opinione di chi incrociamo sulla nostra strada che, per vari motivi, è collegato a noi e alla nostra passione. Senza lasciarsi scoraggiare se i risultati non sono sempre quelli sperati o non abbiamo riscontri all'esterno.
Anche se sembra che ce le cantiamo e ce le suoniamo da soli.


La passione è amore viscerale per l'arte, la musica, le torte, le scarpe. Per il proprio lavoro, per gli animali, per lo sport.
Non importa quale sia l'oggetto del nostro amore; importa solo che ci sia, questo amore, e che ci diamo da fare per dimostrarlo.
E' voglia di viverlo fino in fondo, è non tirarci indietro, è avere il coraggio di mettere il nostro interesse al centro della nostra vita e dedicargli tutta l'attenzione di cui siamo capaci.
E' dargli cura, è proteggerlo, è viverlo solo per il fatto che senza per noi non sarebbe vita. E' pensarci di notte, quando non si riesce a dormire, ed è pensarci di giorno, mentre si cucina o si guida.


Settimana scorsa sono andata alla ricerca della passione. Mi sono guardata attorno e ho drizzato le antenne. Non l'ho trovata dove mi sarei aspettata di trovarla. L'ho trovata invece negli occhi che brillano della mia salumiera quando mi parla di pallavolo, in quelli di mio figlio quando si prepara per andare sciare, nel sorriso della mia piccola principessa quando parla di pony e di cavalli. Nello sguardo sereno della mia maestra di yoga quando mi racconta dei progressi dei suoi allievi.


Non sarebbe meraviglioso vivere circondati da persone appassionate? Che amano quello che fanno?
Vorrei maestri e professori appassionati per i miei figli, che sappiano raccontare la storia e la geografia come farebbero con la trama del loro libro preferito, vorrei medici appassionati che ti accolgano col sorriso e che sappiano stare in silenzio ad ascoltare quello che abbiamo da dire, perché no, non siamo numeri e non siamo tutti uguali come ci fanno spesso credere loro. Vorrei un dentista che mi prenda per mano e che sappia come dirmi "Non aver paura" - ma giuro che uno così prima o poi lo trovo!
Vorrei persone appassionate ovunque, persino in Comune e alla Posta. Anche il giornalaio lo vorrei appassionato, che mi consigli cosa prendere conoscendo i miei interessi e mi saluti col sorriso. Perché un sorriso fa davvero la differenza. 
Come mangiare un piatto preparato con gioia è molto diverso da mangiarne uno fatto per obbligo o dovere. 
Perché ognuno viva con passione, però, c'è bisogno che prima sappia riconoscere cosa lo fa stare bene e cosa no, cosa sa e ama fare e cosa invece fa per obbligo, per educazione o per imposizione esterna, a volte senza che se ne renda nemmeno conto.
Bisogna conoscersi profondamente e bisogna amarsi.
Come sempre vero?
Prima di amare qualcuno o qualcos'altro bisogna che ci amiamo noi. Altrimenti non sappiamo riconoscere quello che davvero è importante. Per noi solo.
Io amo scrivere. E leggere. E molte altre cose ma soprattutto queste due. Ma mentre le altre passioni le ho vissute tranquillamente quella della scrittura no. Ci ho messo quarant'anni per concedermi il permesso di vivere pienamente questo amore e forse non ci sono ancora arrivata.
Non fate come me. Non aspettate tanto. Non ne vale la pena.
Fate subito quello che amate, oggi stesso, che la vita si cambia anche così, a piccoli ma importanti passi.
Buona nuova settimana.
Raffaella
La casa vicino al treno 

mercoledì 11 febbraio 2015

Libri per bambini che piacciono davvero ai bambini

 
Prima di questo blog ne avevo un altro che si chiamava Il profumo delle pagine scritte. Era un progetto che amavo molto, ed era nato un caldo pomeriggio di giugno del 2012.
Ricordo la porta finestra sul giardino aperta, i miei bambini che correvano avanti e indietro e io seduta al computer che cercavo le parole per raccontare la mia voglia di condividere con quante più persone possibile la mia passione per i libri.
Non osavo uscire dallo schema di una sola foto seguita dalla recensione, però, e alla fine quella formula, sommata all'idea di dover scrivere una recensione alla settimana, mi è stata un po' stretta. Mi è venuta voglia di raccontare anche altro di me e di quello che mi circonda e pertanto eccoci qui.
Alcune idee "vecchie" però, ripensandoci ora, mi sembrano ancora valide e per questo oggi ho deciso di raccontarvene qualcuna.
Si parlava solo di libri, nel vecchio blog, e anche di libri per bambini, che sono una mia passione, non solo perché ho due figli ma proprio perché mi piace leggerli. Mi incuriosiscono, mi rilassano, mi ricordano la Raffaella con le trecce e le lentiggini che passava ore con Il giardino segreto o Il gabbiano Jonathan Livingston.

 
I libri per bambini li avevo divisi in due categorie basate sull'età dei miei figli. Ora, dopo qualche anno, ho la necessità di riformulare le categorie che diventeranno tre - prenderò in prestito il nome della mia nipotina di tre anni - e precisamente:
- i libri di Emma: 2/5 anni
- i libri di Bianca: 6/ 9
- i libri di Pietro: 10/ 13
Nella prima categoria includerò i libri adatti ai bambini che frequentano la scuola dell'infanzia, nella seconda quelli per gli scolari della scuola primaria e, nell'ultima, quelli per la quinta e per le medie. La seconda categoria è molto vasta, comprende bambini che non sanno ancora leggere e che già lo sanno fare, magari a fatica; cercherò di spiegare bene a chi è adatto ogni libro.

In questo post vorrei parlare dei libri che amo ma di cui NON vi parlerò in altri post. E NON ve ne parlerò per due motivi:
1) perché si tratta di classici intramontabili di cui si è già parlato a sufficienza;
2) perché ne ho già parlato sul vecchio blog e qui, le prossime volte, troverete solo recensioni originali dei nuovi libri letti da me e dai miei bambini.
Pronti? Via!


I libri di Emma: 
Sono innamorata pazza di tutti i libri di Julia Donaldson e Axel Scheffler, Edizioni EL. Tutti senza eccezioni. In particolare adoro Gruffalò e la sua piccolina, Dov'è la mia mamma, Pesciolino, Bastoncino, Il super verme, Il gigante più elegante, Biagio gatto randagio. 
Sono tutti in rima, accompagnati da splendide illustrazioni, incuriosiscono molto i bambini e sono particolarmente adatti a essere letti ad alta voce.


" La notte era scura, il babbo russava,
la piccola invece un po' si annoiava.
A me nessun topo ha mai fatto paura- disse fra sé - Andrò all'avventura!
Il cielo era nero, la neve in tempesta,
la piccola entrò nella fitta foresta"
                                           da Il gruffalò e la sua piccolina


Bellissimo anche Chi me l'ha fatta in testa di Holzwarth e Erlbruch, Salani. Tratta un argomento classico con cui non si sbaglia mai. La cacca fa sempre ridere.


I libri di Bianca
Tra i grandi classici vorrei includere tutti i libri di Roald Dahl, in particolare La fabbrica di cioccolato e  La streghe.
Pietro ha una collezione di Geronimo Stilton, li ha molto amati e ora li leggerà la sorellina. Di Geronimo esiste anche una serie di classici rivisitati, ho preso a Bianca Piccole donne, perché era il mio libro preferito da bambina e lo ha apprezzato molto.
Più moderni i libri di Roddy Doyle, bellissimo Il trattamento Ridarelli. Vi farà ridere fino alle lacrime! Bello anche Rover salva il natale e La gita di mezzanotte, libro delicatissimo e poetico dove si affronta il difficile tema della morte e dell'Aldilà.


I libri di Pietro
Qui vorrei inserire i miei libri preferiti in generale: tutti i sette volumi di Harry Potter. Ho una venerazione per la Rowling, secondo me è una delle migliori scrittrici in assoluto e in quest'opera per ragazzi è veramente eccezionale ( lo è anche nei libri " per grandi", ne parlerò tra breve). Sono libri godibili per ragazzini ma anche per adulti, che meglio possono apprezzare le  tante citazioni letterarie, le splendide digressioni, le trovate fantastiche ma soprattutto il mondo credibile che l'autrice è riuscita a costruire e ad arricchire di volume in volume.
Includerei qui anche Trilogia dell'amicizia di Sepulveda, ovvero Storia della gabbianella, del gatto e del topo e, infine, della lumaca che scoprì l'importanza della lentezza. Belle favole per ogni età.

Spero di avervi dato un po' di idee, per voi, per i vostri bambini, da regalare. Vorrei infine fare un ringraziamento.
Grazie a Simonetta Bitasi, la trovate sul sito Lettore ambulante, per i consigli e i continui suggerimenti di lettura che seguo con interesse da anni.
E grazie a tutti quelli che hanno letto fin qui. Grazie davvero.
Buon mercoledì.
Raffaella
La casa vicino al treno


  


  

venerdì 6 febbraio 2015

Quello che mi piace dell'inverno

 
L'avevano detto e alla fine è successo.
La neve è arrivata.
Ha cominciato a cadere prima timidamente, un fiocco alla volta, poi sempre più decisa. Si è posata dapprima sugli alberi, sulle siepi, sui cespugli e ha colorato tutti gli arbusti che incontrava sul suo cammino e infine ha deciso di rimanere attaccata al suolo, una bianca coperta che protegge tutto quello che c'è sotto.
Con la neve cambia tutto. Fa sempre freddo ma è un freddo diverso, c'è un'aria pulita, vien voglia di uscire.
Sul prato il bianco è interrotto solo dal nero dei merli, col becco vivace, che cercano cibo, bricioline solitarie.
Un pettirosso, sul davanzale, mi guarda fisso attraverso il vetro della cucina, sembra chiamarmi, alzati ed esci.
Va bene arrivo, il tempo di mettermi scarpe robuste, guanti e cappello. L'ombrello no, non lo prendo mai, anche se una pioggerellina sottile inizia a scendere piano.
Scic sciac, scic sciac gli scarponi sulla strada.
Nessun rumore, solo il fruscio delle mie suole e tutto questo silenzio che mi circonda che pare scoppiarmi addosso.
Un bianco abbagliante abbraccia ogni cosa ma le cime delle montagne no, quelle non si vedono più, una sorta di nebbia o forse delle nuvole basse le hanno avvolte, nascondendole.
Sorrido quando vedo le buffe impronte di un uccellino sulla neve davanti a me. C'è passato solo lui di qui, per ora.
L'acqua del torrente continua a scorrere, indifferente alle vicende di chi gli passa accanto.


 
Quando imbocco una strada fatta tutta di villette in fila, spalla a spalla, sento il raschiare metallico delle pale sui vialetti e il tonfo della neve gettata lontano, poi.
Uno, due, tre sagome in guanti e cappello di lana che sollevano e lanciano neve.
Nel frattempo il naso mi si è gelato e sento poco le mani, ma le gambe continuano ad andare e non vogliono fermarsi.
Allora proseguo verso il bosco, bianco sotto e bianco sopra, bianco intorno e silenzio totale. Arrivo fino al primo maneggio, non si vede nessun cavallo ma mi accorgo di avere freddo, la pioggia, anche se non la sento, continua a cadermi addosso.
Torno, serena e con la mente sgombra.
Lascio fuori le scarpe ed entro.
La mia casa mi accoglie sorridente, mi abbraccia col suo calore.
Quello che mi piace dell'inverno è molto più di questo ma,in fondo, anche dentro a un momento così c'è tutto quello che ci serve per essere felici.
Raffaella
La casa vicino al treno


mercoledì 4 febbraio 2015

"Chi ha visto Cenerontola?" di Davide Nonino

 
Quando ero piccola avevo il Manuale del giovane scrittore di Snoopy.
Ricordo che in copertina c'era Snoopy sul tetto della sua cuccia intento a battere a macchina il suo celebre incipit: "Era una notte buia e tempestosa...".
Quanto ho amato quel libro.
Purtroppo non sono più riuscita a trovarlo.
Né quella copia in particolare né una riedizione.
E' come aver perso le tracce di un vecchio amico d'infanzia.
Dispiace, e molto.

Quando, un giorno come tanti, ho adocchiato in libreria
Chi ha visto Cenerontola? mi sono ricordata di Snoopy e delle ore di felicità che quel libro mi aveva regalato.
Ho deciso di prenderlo a mio figlio.
Anche questo, come il "mio" di tanti anni fa, è un manuale di scrittura creativa per piccoli lettori, nato però dall'esperienza sul campo di Davide Nonino, web master che si occupa di scrittura per passione.
Al suo interno, tra le simpatiche illustrazioni di Simona Meisser, troviamo dodici capitoli che ci parlano di:
- Parole per scrivere
- Scrivere da fiaba
- I personaggi
- Il dialogo
- La descrizione
- Scrivere le emozioni
- Come inventare una storia
- La cassetta degli attrezzi
- C'era una volta- e vissero felici e contenti
- La revisione
- Per farsi leggere meglio
-Decaloghi

Vi troviamo trattati infatti, tutti gli argomenti che possono interessare a un aspirante scrittore, di qualsiasi età.
Prima rivelazione: non è solo per bambini!

                    

Molto interessante il primo capitolo, pieno zeppo di giochi di parole come l'acrostico, il metagramma, il tautogramma e il pangramma.
Sto seguendo un corso di scrittura per bambini e vi assicuro che cimentarsi in tali esercizi è tutt'altro che semplice.
Questo libro strizza continuamente l'occhio alla "Grammatica della fantasia" di Gianni Rodari, classico imprescindibile quando si parla di scrittura creativa ma cita anche Calvino e Raymond Carver.

 
Manuale strapieno di suggerimenti, spunti, idee, esercizi, giochi per farsi venire idee, una piccola miniera di risorse fatto apposta per essere anche sfogliato a caso, alla ricerca del consiglio che fa al caso nostro in quel momento.
Seconda rivelazione: non è obbligatorio leggerlo tutto dall'inizio alla fine. E per un bambino non è cosa da poco.
 
Ho adorato poi il capitolo dedicato agli inizi e ai finali: contiene una carrellata di incipit famosi ( di romanzi di tutti i generi) davvero interessante.
Il mio preferito, però, rimane l'ultimo capitolo, Decaloghi.
Le "dieci cose da non fare" e i "dieci trucchi per diventare uno scrittore in gamba" sono pillole realistiche e divertenti ma sono le "dieci ragioni per scrivere" che mi hanno colpito al cuore.
Il mio preferito?
"Fare lo scrittore ha sempre moltissimo fascino, un po' come l'agente segreto o il pilota professionista."
"Scrivere è la più splendida porta verso il mistero e la totale libertà di sogno e di pensiero che esista. C'è solo da lasciarsi trasportare dalla fantasia e il gioco è fatto".
   

Penso anch'io che la scrittura sia la più grande forma di libertà che esista. E, per dirla con il mio amato Stephen King:
"Scrivere (...) rende la mia esistenza un luogo più luminoso e più piacevole. Scrivere (...) è soprattutto un modo per arricchire la vita di coloro che leggeranno i tuoi lavori e arricchire al contempo la propria. Scrivere è tirarsi su, mettersi a posto e stare bene. Darsi felicità, va bene? Darsi felicità"

Questo libro ve lo consiglio col cuore.
Fatene buon uso.
Raffaella
La casa vicino al treno