venerdì 12 febbraio 2016

Portami a teatro ( se puoi)


Una domenica, di qualche settimana fa, una mia amica mi ha trascinato ad assistere a una rappresentazione teatrale.
Era una magnifica giornata di sole, fresca e luminosa, e alle quattro del pomeriggio le auto sfrecciavano veloci verso la montagna mentre noi aspettavamo il momento giusto per entrare, uno sguardo al campo sportivo davanti a noi, uno alla montagna illuminata, sopra.
Mi ci aveva trascinata perché, la domenica, di solito, la trascorro con la mia famiglia, fosse anche solo per starcene tutto il giorno, tutti assieme, a giocare sul divano.
Però lei ha insistito e io, per fortuna, mi sono lasciata tentare.

Siamo andate  a vedere "Quando torna il sole"- "teatrino musicale in omaggio alla musica perseguitata", spettacolo ideato e scritto dalla compagnia "La Quercia Teatro".
Siamo andate ad Asso, nella loro sede.
Non c'ero ancora mai stata.
Appena entrata, sedie in semicerchio, una sinuosa gabbia per uccellini gigante per scenografia, buon profumo di legno.
E dopo, tirate le tende, è cominciata la magia.
La cantastorie Mita Bolzoni ci ha presi per mano e ci ha accompagnati - dolcemente ma con fermezza - in un ideale viaggio nel tempo, indietro, indietro, fino al terribile periodo nazista, rivissuto però da un punto di vista originale, quello degli artisti perseguitati dal regime, esponenti della cosiddetta "musica degenerata" cui apparteneva non solo la musica ebraica ma anche quella afro-americana, dodecafonica o semplicemente "ardita" per regole o contenuti.
Come accade ancora oggi, purtroppo, il "diverso" faceva paura, era un pericolo e un nemico da eliminare e non si riusciva invece a vederlo come una risorsa e una ricchezza per tutti.
Al racconto di Mita rispondeva poi, in un continuo dialogo di botta e risposta, la splendida voce di Alice Bettinelli, accompagnata al piano da Gabriella Chiappa, che ha riportato in vita quella musica, quelle melodie perseguitate.

Ma questa è una storia di speranza.
Il suo intento è quello di perpetuare la memoria di un tragico momento storico aprendoci alla bellezza di quella musica, facendocela sentire, e non solo raccontandocela, facendocela entrare sottopelle, lasciandoci liberi di immaginare.
Cito dal loro foglio di presentazione:
"perché il diritto all'espressione artistica continui  a rappresentare un mezzo per affrancare l'uomo e renderlo libero dalla schiavitù della chiusura morale e dell'ignoranza". 
Viva l'arte, dunque, viva la cultura e viva soprattutto la libertà di poterle esprimere sempre e ovunque, nel maggior numero di posti possibili, perché l'arte non sia MAI chiusa in soli e pochi luoghi ad essa adibiti ma viaggi libera ovunque abbia voglia di andare.

A completare l'offerta culturale, come un ideale cerchio che si chiude, quel pomeriggio era presente anche la Libreria Torriani di Canzo, con un'ampia scelta di saggi e romanzi per chi aveva voglia di approfondire l'argomento.

Cercatele. Cercate "La Quercia Teatro".
Questo il loro sito: www.laquerciateatro.it e questo il loro indirizzo mail: laquerciateatro@gmail.com
Cercate la loro locandina.
Non resterete delusi.
Raffaella
La casa vicino al treno