mercoledì 1 giugno 2016

Il mio piccolo grande sogno - -seconda parte

Dopo il "miracolo" natalizio non sapevo da che parte cominciare.
Mi era andata bene, d'accordo, ma chi mi diceva che ci sarebbe stato qualcuno disposto a spendere i suoi soldi comprando oggetti creati da me?
E soprattutto: io cosa sapevo fare?
Ero ancora in grado di usare una macchina da cucire, ad esempio?
Non so voi, ma io quando è un po' che non faccio una cosa mi convinco di non saperla più fare, come se qualche anno prima non fossi stata io a cucire quelle dieci borse che ho venduto a dicembre.
Bé, il mese di gennaio, dopo i primi giorni di riposo, l'ho trascorso esercitandomi a cucire, a infilare aghi ( uno l'ho anche rotto!), riempire spolette, aver voglia di buttare la macchina da cucire fuori dalla finestra - e ogni tanto la tentazione mi riviene - cucire le prime borse di iuta, fare appliqué, provare l'uncinetto, cucire a mano. 


A febbraio è cominciato un meraviglioso corso online presso la Colibrì Academy che mi ha fornito molte informazioni utili e tanti spunti ma soprattutto mi ha fatto conoscere tante creative capaci e volitive che mi danno tanta forza quando mi viene la tentazione di mollare (  emi viene, eccome!).
Poi è iniziata anche una bellissima collaborazione con la Libreria Torriani di Canzo che mi ha dato la possibilità di esporre, anche in vetrine, le mie "book bag", borse in stoffa con appliqué e interno a contrasto create apposta per la libreria e nate a S.Valentino, per celebrare il connubio borsa più libro.



A marzo ho cominciato ad ampliare la mia produzione, cucendo le "vintage pochette", comode pochette imbottite con cerniera e fodera a contrasto realizzate con stoffe classiche e seta.
Ho poi creato dei segnalibri per la libreria, a forma di casa.
Sono nate in questo periodo anche la "little book bag", borse per i libri di dimensioni un po' ridotte rispetto a quelle classiche, pensate per i più piccoli e decorate all'esterno ispirandomi ai "quiet book", libri sensoriali e tattili.



Ad aprile ho cucito alcuni porta-cellulari colorati con una tasca sul retro e sono stata felicissima di collaborare con la talentuosa Silvia di Hockety Pockety, per la quale ho dipinto alcune sfere con gli animaletti che soon state usate per abbellire delle collane da allattamento. Andate a sbirciare sulla sua pagina facebook, lei è davvero forte.
Spero con tutto il cuore di continuare a collaborare con lei ancora per tanto, tantissimo tempo. Inoltre in questo mese sono arrivate le etichette da cucire con il mio nome che, anche se non ho ancora trovato il coraggio di usarle, rappresentano per me un ulteriore passo avanti verso la realizzazione del mio sogno.
Poi ho dedicato un'intera settimana all'ideazione di animaletti/spille, e un'altra alla creazione di borsette per bambina a forma di frutti.



Queste sono solo alcune delle cose che ho fatto. Sto cercando di trovare il mio ritmo, di incastrare quello che amo fare tra quello che devo fare, per la casa e per la mia famiglia. Diciamo che sono ancora nella fase "prima il dovere" e la mattina in genere se ne va tra spesa e pulizie ma conto di arrivare a "lavorare" ai miei progetti fin dal mattino e di relegare tutto il resto ai miei ritagli di tempo.
Ci sto provando, insomma. Giorno dopo giorno.
E non c'è giorno con non porti con sé mille dubbi, scoraggiamento, stanchezza, quella voglia di mollare tutto.
Poi ci sono giorni, però, in cui hai la fortuna di lavorare ad un ordine e ti capita di trascorrere il pomeriggio in giardino, a dipingere. E poi con tutti i tuoi dubbi mandi la foto del lavoro ultimato alla cliente  e per risposta hai un :"Bellissima!" o " sono stupendi!". Ecco, in quel preciso momento lì capisci cosa vuoi fare nella vita: creare qualcosa che prima non c'era e dargli la tua impronta.
Semplicemente.
C'è un detto che recita: "Non morire prima di aver cantato la tua canzone":
Mi sa che me lo tatuo.
Vi abbraccio.
Raffaella
La casa vicino al treno