venerdì 23 settembre 2016

Un nuovo inizio


Come mamma di due bambini che vanno a scuola, so bene che l'anno inizia, da sempre, a settembre. 
Quei tre mesi con i bambini a casa, senza scuola e senza impegni sportivi, con il caldo e lunghe giornate vuote davanti, impongono senza dubbio un brusco cambiamento delle abitudini, costringono a rallentare, a ripensare alle priorità, ad abbandonare i vecchi schemi. Sono riuscita a "lavorare" ( lo metto ancora tra virgolette, per scaramanzia, ma entro fine anno mi impongo di toglierle) per tutto giugno, cucendo alcune "book bag" da consegnare in libreria e dedicandomi a dipingere sfere in legno, alcune per Silvia di "Hockety Pockety", altre per le mie collane estive. Ho sperimentato i portachiavi a fiore e avuto la gioia di ricevere la visita a casa di una cliente che mi ha scoperta su facebook ed è venuta di persona a ritirare le sue collane. 
Poi ho deciso di prendermi una pausa, di due mesi, per potermi occupare con serenità della casa e dei bambini, senza corse, anche perché purtroppo ho la pressione bassa e soffro moltissimo il caldo quindi era inutile caricarmi di lavoro che non sarei riuscita a portare  a termine. 
Non ho più cucito, quindi, ma non ho mai smesso, neanche per un giorno, di pensare a come poter far crescere il mio piccolo sogno.
Ed ecco quello che ho fatto:
1) Ho letto. Molto. Ho recuperato tutti i libri che si erano accumulati sul mio comodino da gennaio. Molti romanzi, dei più belli ne parlerò qui sul blog, e alcuni manuali tecnici, di branding o motivazionali, di quelli che ti danno la carica e sanno toccare le corde giuste per spronarti ad andare aventi, quando saresti fortemente tentata di mollare. Ne avevo bisogno. 
I libri sono il mio rifugio, il mio porto sicuro.
2)Ho studiato.
Alcuni dei libri che ho letto meritavano di essere riassunti e riscritti a modo mio, affinché potessi ricordarmeli o bastasse un,occhiata per avere ancora chiaro davanti agli occhi il loro messaggio. Tra questi "Futuro artigiano" di Stefano Micelli, "Ruba come un artista" di Austin Kleon e "The Hero" di Ronda Byrne.
3) Ho imparato qualcosa di nuovo.
Qualcosa che si potesse fare ovunque, dal giardino a sdraiata sul letto. Qualcosa che avevo cominciato all'inizio dell'anno ma poi avevo accantonato, per mancanza di tempo. Qualcosa che mi distraesse dal caldo e dalla mancanza d'aria. Qualcosa che desse dei risultati immediati, concreti, piacevoli.
Ho imparato a fare l'UNCINETTO e l'ho fatto sui poetici e meravigliosi libri di DANIELA CERRI, alias "L'officina nomade fatelefate": Ora sono piena di fiori colorati che ho deciso di regalare.
4) Ho scoperto Instagram.
Per caso. Mentre cercavo non so cosa sul cellulare.
E finalmente, direte voi. In effetti avrei dovuto arrivarci già da tempo ma, dato che sono convinta che nulla accada per caso, si vede che quel lunedì di inizio agosto era il giorno giusto per cominciare a conoscere questo social. Che adoro. 
Se vi va, mi trovate anche lì come @lacasavicinoaltreno.
5) Ho scritto.
Non molto, in realtà. Non quanto avrei voluto. Giusto questo post, qualche altro e la risistemazione totale del blog. Ancora un po' di pazienza e vedrete tutti i cambiamenti.
6) Ho riempito un quaderno di idee.
Disegni, appunti, modelli, semplici schizzi per la prossima stagione. Non so cosa salverò o quante idee buone ne verranno fuori ma continuerò a segnarmi tutto quello che mi verrà in mente, così come viene. Qualcosa sta già prendendo forma, come le tovagliette americane e i sacchetti personalizzati con il nome dipinto a mano. 
E questo è quanto. A presto allora, con un blog rinnovato, con la mia bacheca su Instagram che cresce di giorno in giorno e cerca di mostrare tutto il mondo (vero!) che c'è dietro alla Casa vicino al treno, compresi i work in progress dei nuovi progetti e con la mia pagina facebook che credo conosciate già.
Raffaella
La casa vicino al treno