lunedì 1 dicembre 2014

La casa delle bambole vittoriana e la gioia di tornare bambina



Non so se dipenda dal compleanno appena passato. Forse.
So solo che in questo periodo mi sento fortemente attratta dai libri per bambini, soprattutto dagli album illustrati, dai quaderni da colorare, ritagliare, incollare. Amo tanto anche lo scrapbooking, di cui vi parlerò in un prossimo post.
Per fortuna vivo con una folletta dolcissima che mi fa giocare con i suoi libri e i suoi album, alla quale posso regalare tutto quello che non osavo comprare per me, per poi usarlo io, naturalmente.
Sabato, durante una delle nostre incursioni in libreria, mi è caduto l'occhio su questo album pieno di stichers da attaccare,"La casa delle bambole. Epoca vittoriana", Usborne edizioni.
Io adoro le case e divento matta quando c'è da arredare qualcosa, quindi qualsiasi casa avrebbe attratto la mia attenzione. Ma questa non è una casa normale, bensì una stupenda dimora di lusso di epoca vittoriana.

Come spesso succede con i libri, questo mi ha chiamata. Ma proprio per nome e gridando forte. In questo periodo, infatti, sto leggendo con gran gusto e infinita passione l'autobiografia di Agatha Christie. La sua vita è ambientata proprio, per un lungo periodo di tempo, in epoca vittoriana; epoca che ci descrive diffusamente sia per le abitudini che per la mentalità ricorrente.
Vedere le stanze, arredate di tutto punto, dove avrebbe potuto aggirarsi un'Agatha bambina mi ha riempita di emozione.


Questa casa è completa di tutto, dalla cucina al piano inferiore, alla splendida sala da pranzo al primo piano, piena di piatti e persino di pudding appoggiato alla credenza. Le camere dei bambini, con la sala studio, si trovano al secondo piano, mentre le camere delle cameriere in soffitta. 
Inutile dire che mi sono innamorata della cucina e di tutto quello che contiene; già mi immagino aggirarmi in quell'ambiente grandissimo tra credenze e dispense, anche se all'epoca questo era il regno della cuoca e forse mi vedo di più seduta al tavolo della sala da pranzo ad aspettare che mi portino le innumerevoli portate.
Anche Bianca adora questo libro però ci vuole giocare solo con me, e così sfogliare le pagine patinate di questo album, con illustrazioni curate nei minimi dettagli - persino la carta da parati è diversa in ogni ambiente - diventa un'occasione per stare insieme, per prendere delle decisioni di comune accordo, tipo dove la mettiamo la gabbia con gli uccellini?, e per farsi tante risate.
Non ci sono le persone però, quelle dobbiamo aggiungerle noi con la nostra fantasia.

Questo libro lo consiglio a chi ha dei bambini piccoli, non solo bambine - piace anche a mio figlio- ma soprattutto a chi non ha bisogno di scuse per trascorrere qualche ora divertendosi a curiosare tra gli arredi signorili di un'altra epoca. A chi ama le illustrazioni e la grafica.
Ultimamente ho scoperto di aver bisogno di molti stimoli "visivi" per riuscire poi a scrivere. La creatività, secondo me, non deve avere limiti e più si legge, si guarda, si ascolta, si disegna o ritaglia e più arriva, forse, l'ispirazione. Quindi lo consiglio a tutti i creativi, anche  a quelli che lo sanno solo loro, dentro di sé, e nessun altro.
Soprattutto a quelli.
Un abbraccio fortissimo e a presto.

Nessun commento:

Posta un commento