mercoledì 29 aprile 2015

Una giornata vistalago


Spesso quello che abbiamo sotto gli occhi è quello che più ci sfugge. Che diamo per scontato, per certo, che crediamo sia sempre lì ad aspettarci. Ad aspettare noi e la nostra voglia di degnarlo di uno sguardo attento.
Non credo sia così.
Credo che il tempo voli via veloce senza aspettare noi e le nostre distrazioni, i nostri limiti, le nostre scuse.
Non ci aspetta affatto, se ne frega di noi.
E anche sperando di averne ancora davanti tanto, di tempo, ogni momento della nostra vita è diverso dall'altro e la gioia che possiamo provare ora, a quarant'anni e con i figli piccoli, sarà diversa da quella che proveremo tra dieci o venti anni.

Una giornata di festa come tante. Con un tempo uggioso, per di più.
Ma questa volta non mi ferma nessuno.
Ho deciso di non dare retta a nessuno dei brutti pensieri che mi affollano la mente. Non mi faccio distrarre dai vecchi ricordi.
Questa volta saliamo in auto e partiamo.
Abbiamo deciso di fare un giro sul nostro lago.



I° Tappa: Como, Villa Olmo
Eccoci qui, dopo mezz'ora.
Il cielo è coperto ma il lago è tutto un movimento.
Traghetti, battelli, aliscafi, anatre, persino i cigni.
Nel parco della Villa un gruppo colorato di persone si muove armonico al rallentatore, qualcuno entra di corsa, un anziano passeggia col cane, si sente il colpo secco della palla sulla racchetta nei campi appena dietro.
A casa sembrava una giornata triste, qui invece è tutto pieno di vita.



II° Tappa: Tremezzo, Villa Carlotta
Arriviamo a mezzogiorno, sotto una pioggia battente.
Per fortuna ci siamo portati dei panini per il nostro immaginario pic-nic. Lo facciamo lo stesso, ma in auto.
E poi via, dentro alla Villa per più di due ore, a scorrazzare tra gli immensi giardini.



Io, dopo aver visto un po' di azalee, ora tutte in fiore, le orchidee e le piante grasse, mi dirigo verso la limonaia, puntando decisa verso la Villa. Mi immagino vestita di lunghe gonne e sottogonne, mentre, in un qualsiasi giorno d'aprile di metà Ottocento, mi aggiro pigramente senza meta per il mio parco, sollevando ogni tanto lo sguardo verso il lago. Tutto è silenzio; solo la pioggia che cade sottile  e il fruscio dei miei passi sul selciato. No, ecco, si sente anche una carrozza che passa davanti al cancello in ferro battuto.
Invece sono qui, sempre sotto la pioggia, ma in jeans e piumino leggero, con delle scarpe di tela del tutto inadatte alla situazione e circondata da sessantenni, per lo più stranieri, che si aggirano silenziosi con cartina e potenti macchine fotografiche.



Volevo aspettare i bambini, che si sono inerpicati fino al punto più alto del parco, per visitare la Villa, così 
scendo verso la fontana che c'è all'ingresso, che scopro piena di pesci rossi e di rane immobili sul fondo che sorvegliano migliaia di girini appena nati. Poi risalgo le due rampe di scale fino all'ingresso e finalmente entro. Al primo piano ci sono...
Anzi no, no ve lo dico.Questo è solo un racconto di suggestioni, non una guida turistica. Magari vi faccio vedere qualcosa.




III° Tappa: Lungolago di Menaggio
Com'è bello il lago in una giornata di nuvole basse e pioggia sottile, com'è romantico...mi ritrovo a pensare, mentre guardo il mio the al limone, seduta in un tavolino all'aperto nella piazzetta di Menaggio.
Che bello alzarsi tutte le mattine e avere questo spettacolo davanti agli occhi.


IV° Tappa: Imbarcadero di Cadenabbia
Arriviamo appena in tempo per fare il biglietto e già mi ritrovo sul ponte più alto del traghetto, schiacciata dal vento contro il muro con il lago che mi si imprime negli occhi e non se ne va più.
Però, credevo andasse più piano, pochi minuti e stiamo già attraccando. 
Bellagio, in tutta la sua bellezza, come una vecchia elegante signora in abito da sera si avvicina sempre di più. E io capisco che questo è il modo migliore per andarle incontro e farle un inchino, come si conviene al suo rango. Arrivando dal lago.

V° Tappa: Bellagio
Per dare un senso ad un giro del lago così, ora sarebbe perfetto visitare anche i giardini di Villa Melzi. Credo di averli già visti almeno due volte ma oggi tutto mi appare diverso, come se lo vedessi per la prima volta. E mi piacerebbe paragonare queste due splendide ville, come se fossi arrivata, con le mie gonne lunghe e sottogonne, direttamente da Villa Carlotta e fossi stata invitata qui per un ricevimento.
Ma i miei accompagnatori sono stanchi, hanno camminato molto più di me, e vogliono tornare a casa.
Va bene, ci torniamo, ma passando per Onno, in modo da continuare a guardare il lago il più a lungo possibile e percorrendo una delle strade panoramiche più belle d'Italia ( così mi hanno assicurato) che ha anche il pregio di salire molto dolcemente tanto che quasi non mi accorgo della salita - le salite ripide sono un'altra cosa che preferisco evitare, una delle tante - e dopo poco mi ritrovo a casa.



E mentre penso già con nostalgia a tutto quello che ho visto oggi e mi accorgo di aver fatto il pieno di bellezza, mi raggiunge all'improvviso la consapevolezza di aver scelto di vivere in un posto davvero magnifico. 

Raffaella
La casa vicino al treno
  
                


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