martedì 14 aprile 2015

"Il mondo giallo" di Albert Espinosa


Ho sentito parlare per la prima volta di Albert Espinosa da uno dei protagonisti della serie tv "Braccialetti rossi".
Non avevo mai guardato quella serie e non ne sapevo nulla; sapevo solo che era ambientata in un ospedale e tanto mi bastava per starne il più possibile alla larga.
Poi però ho saputo che la serie era basata sulla storia vera di questo misterioso Albert, che aveva trascorso dieci anni della sua vita in un reparto oncologico. Mi sono incuriosita tanto da seguire la seconda serie tv che non era per niente come la immaginavo io. Era meglio.
Mi è venuta voglia di saperne di più sull'autore e ispiratore di tutto questo mondo, di questo modo "diverso" di vedere e di affrontare la malattia. 



"Il mondo giallo" è l'opera del 2008, nella quale Albert Espinosa rivela alcuni insegnamenti da lui appresi nei lunghi anni di lotta alla malattia.
Non si tratta di un romanzo incentrato sulla sua vita e non ha nulla a che fare con le vicende trattate dalla fiction televisiva.
Albert racconta, in breve, e sempre in termini positivi, la sua malattia solo nel primo capitolo del libro, e solo per spiegare qual'è stata l'esperienza che gli ha permesso di imparare così tanto e così da giovane. Mette subito le cose in chiaro: vuole trasmetterci alcune scoperte fatte attraverso il cancro ma utili nella vita di tutti i giorni.
Le scoperte sono 23.
Non preoccuparti. Non ho intenzione di elencartele tutte né di tenere qui una lezione su quello che ho capito.
Il bello, dei libri come questo, è scoprire, pagina dopo pagina, un'idea dopo l'altra. Alcune non ti diranno nulla. Per me è stato così. Altre cominceranno a muoverti qualcosa dentro.
Per altre, invece, sarà amore a prima vista.
Le 23 scoperte, o idee o concetti, riguardano essenzialmente la conoscenza di sé, l'accettazione della vita, la conoscenza degli altri e il potere della mente. 
Questa divisione in categorie è mia e serve solo per cercare di dare un'idea degli argomenti trattati dall'autore in questo libro.



La prima cosa che mi è venuta in mente leggendolo è che, purtroppo, ciascuno di noi deve fare esperienza in prima persona per arrivare ad afferrare e a interiorizzare alcune idee.
Sarebbe troppo semplice se bastasse leggere l'esperienza di un altro per farla propria. Sarebbe anche bello però: se l'esperienza di dolore di un singolo servisse non solo a lui ma anche a tutti quelli che avessero la voglia di starlo ad ascoltare.
Non è così: non basta leggere.
Bisogna anche capire e per capire, capire nel profondo, bisogna averne fatta esperienza. Sono convinta però che leggere questo libro possa servire a illuminare alcuni aspetti ancora bui della nostra vita, aspetti che abbiamo vissuto ma magari non abbiamo ancora compreso.
Possiamo usarlo come faro, come bussola, come mappa.
La strada però dobbiamo sempre farla noi, da soli. 
Non ci sono scorciatoie e nessuno che ti possa portare sulle spalle. Quando sai, però, che la strada è quella giusta, quando impari a fidarti dei tuoi scarponi, quando sei sereno perché sai cosa fare in caso di pioggia, bé...a quel punto non devi far altro che mettere un piede davanti all'altro.



Io, proprio perché alcune scoperte non mi dicevano nulla, ho voluto scrivermele tutte. Ogni tanto me le rileggerò. Spero che il mio cammino sia ancora abbastanza lungo.



E poi c'è il mondo giallo. Albert ci insegna a trovare i nostri "gialli", persone speciali che ci possono aiutare e accompagnare per un tratto del nostro cammino. Sono più che amici, anche se non abbiamo bisogno di condividere con loro continuamente esperienze e se il distacco da loro non è doloroso. E qui mi fermo.
E' bello e interessante scoprirselo da soli, questo mondo giallo. 



La quarta scoperta dice di fare cinque buone domande al giorno. 
Le mie di oggi sono: 
- Se continuo a stordirmi con ogni tipo di rimedio omeopatico che trovo, mi passerà mai il mal di gola?
- Perché ho messo i tacchi per andare a fare la spesa?
- Perché se ieri ho pulito, oggi è ancora tutto pieno di polvere?
- Perché mi sveglio sempre più rimbambita la mattina?
Ma soprattutto:
-    Chi me lo fa fare ( in generale)?
Buona giornata, e quali sono le vostre domande di oggi?

Raffaella
La casa vicino al treno

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